Friday, November 30, 2007

Settore giovanile ( agonistico ) : uomo o zona ?

Suggerisco nel forum una discussione su questa combattuta questione , con tanto di sondaggio. Emblematici di quanto la questione sia lontana dal pervenire ad una soluzione univoca e condivisa ( che probabilmente , e diciamo anche per fortuna , non esiste .. in fondo è il bello del calcio ) sono due autorevoli pareri emersi al corso di allenatore di base:

- secondo mister Selvaggi sarebbe auspicabile cominciare a insegnare la zona sin dagli esordienti , perché solo così tutti gli 11 giocatori in campo partecipano alla costruzione dell'azione;

- secondo mister Ulivieri anche suggerire solamente un raddoppio è deleterio da parte dell'allenatore di settore giovanile , perché si semplifica troppo il compito al difensore , che invece per poter emergere in prima squadra deve saper svolgere l'1c1 ad occhi chiusi.

Si tratta di due posizioni antitetiche , a mio parere in medio stat virtus; le obiezioni che mi sento di portare ai patiti della zona precoce sono le seguenti :

1) se fino ai pulcini ci viene insegnato che non dobbiamo proporre situazioni che vanno oltre il 2c1 o il 3c2 , perché l'orientamento spazio-temporale non è ancora sviluppato al punto da poter seguire troppi punti di riferimento , proporre la zona fin dall'anno successivo sarebbe un salto troppo grande ( da massimo 2-3 punti di riferimento a 14-15 , considerando gli 11 compagni e gli avversari che occupano la propria zona di competenza e le zone limitrofe).

2) l'insegnamento della zona richiede di dedicare un sacco di tempo negli allenamenti alla tattica collettiva , per di più in fase di non possesso palla , mentre negli esordienti e giovanissimi lo spazio preminente va riservato alla tecnica di base e alla tattica individuale;

3) l'osservazione che solo nella marcatura a zona tutti i giocatori partecipano alla costruzione dell'azione è vera solo se pensiamo alla marcatura a uomo degli anni '70 : "Devi seguirlo anche in bagno" , ci dicevano! Poteva quindi capitare che al momento della riconquista della palla il marcatore si trovasse dietro al proprio uomo in chissà quale zona del campo ed è chiaro che fosse tagliato fuori dal partecipare all'azione.

Oggi per fortuna nessuno marca a uomo in questo modo ; sono necessari pochi accorgimenti per far si che , anche marcando a uomo , tutti partecipino all'azione in fase di possesso palla : concentrazione in ampiezza , concentrazione in profondità , elastico difensivo di uno dei marcatori centrali.

La concentrazione in ampiezza o sul lato forte significa che se l'uomo che si deve marcare stazione sulla linea laterale destra e la palla è nei pressi della linea laterale sinistra è inutile seguirlo fin là : è sufficiente accentrarsi ponendosi in modo da coprire la traiettoria palla-uomo e uomo-porta. La concentrazione in profondità è il concetto comunemente detto della squadra corta e significa che quando si è in possesso palla si partecipa alla costruzione dell'azione e ci si disinteressa dell'uomo da marcare , salendo e lasciandolo in fuorigioco . L'elastico difensivo praticato dal libero significa che questi in fase di possesso palla ( o in fase di non possesso con palla coperta ) gioca in linea con gli altri difensori, mentre in caso di palla scoperta si stacca quei 5 metri necessari a non rimanere impreparati sui lanci lunghi avversari.

Questi sono gli accorgimenti che ho adottato nella categoria giovanissimi e come me li adottano molti altri : sono mutuati dalla zona e questo basta a qualcuno per parlare di "zona mista". Personalmente non mi sento di chiamarla zona mista , è semplicemente una marcatura a uomo modificata per migliorare nella fase di costruzione dell'azione : la concentrazione permette , una volta riconquistata palla , di essere tutti abbastanza vicini all'azione da poter partecipare ; inoltre il fatto di essere sufficientemente vicini facilita la costruzione dell'azione con passaggi e smarcamenti , piuttosto che con lanci lunghi e azioni personali insistite.

Non ho mai allenato gli allievi , ma se un giorno dovesse capitarmi penso che quella sia la categoria ideale in cui poter iniziare ad applicare la zona : gradualmente e solo quando il concetto di marcatura individuale dimostra di essere stato ben recepito; se i 3 principi sopra esposti ( concentrazione sul lato forte , squadra corta ed elastico difensivo ) sono stati proposti nella categoria precedente è sufficiente che i difensori imparino a scalarsi le marcature per avere una "zona di fatto" : potrebbe essere l'obiettivo per il primo anno di allievi.

Nel 2° anno di allievi , dopo questo lungo percorso , si potrebbe passare a sviscerare tutte le possibili situazioni ( 3c2 , 4c3 , 6c4 , 11c6 ecc ecc ) e svolgere i classici esercizi che spopolano nei libri di didattica della zona. Proporli già nel 1° anno di giovanissimi ( o addirittura negli esordienti ) , quando ancora i ragazzi non sanno neanche marcare a uomo e fanno fatica a seguire anche un solo punto di riferimento , secondo me è solo controproducente. Se poi si allenano gli esordienti dell'Inter , contro i quali ci è capitato di fare un'amichevole lo scorso anno , è ovvio che tutto è possibile!