Sunday, July 26, 2009

La presa di posizione 6° parte : dall'inferiorità numerica alla copertura reciproca

Continuiamo il nostro viaggio nei fondamentali della presa di posizione ( qui il riepilogo delle puntate precedenti : 1 , 2 , 3 , 4 , 5 ) e , come di consuetudine ormai , vediamo come quanto imparato nella seduta di allenamento precedente può essere propedeutico per il gradino successivo.

Parliamo ad esempio di come un difensore debba dare copertura ad un proprio compagno di reparto. In un post precedente si era già parlato di sfuggita dell'argomento , mostrando come questo principio possa essere proposto già dalle categoria dei più piccoli , seppure en passant , ovvero limitandosi ad un accorgimento "logistico" nell'esecuzione di esercitazioni 1c1.

Ora è il caso di addentrarsi più specificamente nel problema ( ricordo che stiamo parlando di categoria esordienti 2° anno ) e vediamo come può tornarci utile quanto appreso nella seduta precedente , dove i nostri ragazzi hanno imparato ad affrontare avversari in inferiorità numerica , tipicamente 1c2.

Hanno infatti imparato che :
a) l'avversario più pericoloso è il portatore di palla e devono interporsi fra questi e la porta
b) devono farlo tenendo sempre presente anche la posizione dell'avversario senza palla , in modo da :
b1) intercettare l'eventuale passaggio
b2) riposizionarsi in traiettoria avversario-porta qualora questi riceva il passaggio da parte del portatore di palla.

Ma se hanno imparato ad affrontare due avversari in situazione 1c2 a maggior ragione sapranno applicare i principi appresi in situazione 2c2. Partiamo proprio dalla situazione 2c2 in figura e chiamiamo A1, A2 , D1 , D2 rispettivamente i due attaccanti e i due difensori.
Concentriamoci sul difensore D2 , quello che non affronta direttamente il portatore di palla (A1) ma marca A2:
a) se ci fossimo fermati alle prime sedute sulla presa di posizione individuale ( 1° puntata ) , si posizionerebbe in un qualsiasi punto lungo la traiettoria fra l'avversario senza palla (A2) e la porta ; per semplicità abbiamo individuato tre possibilità : D2' ( davanti al compagno ) , D2'' ( in linea col compagno ) e D2''' ( dietro al compagno );

b) nella lezione precedente , però , il nostro difensore D2 dovrebbe aver imparato che l'avversario più pericoloso è il portatore di palla e che per ostacolare questi può deviare leggermente dalla traiettoria avversario senza-palla porta , a patto di poter intercettare il passaggio e/o riposizionarsi lungo tale traiettoria non appena l'avversario senza palla riceva il passaggio
c) non potendo escludere la possibilità che il portatore ( avversario più pericoloso ) salti in dribbling il proprio compagno , dovrà prevedere la possibilità di ritrovarsi in situazione di inferiorità numerica e quindi comportarsi come visto nella puntata precedente.


Per quanto detto ai punti b) e c) , fra le tante traiettorie avversario senza palla - porta , sceglierà quindi quella che gli permetterà di posizionarsi qualche metro dietro il compagno in modo da trovarsi sulla traiettoria portatore-porta qualora questi venga saltato , ovvero in posizione D2'''. Meglio ancora se devia un po' dalla traiettoria A2-porta , come in figura. La posizione ivi indicata mette in atto proprio il concetto di copertura.


Per spiegare questi concetti , può risultare utile una variante all'esercitazione 1 della puntata precedente. Dal 2c1 con difensore passivo al 2c2 con difensori passivi.

Esercitazione 1. 2c2 con difensori passivi. A centrocampo si posizionano due attaccanti , di cui uno in possesso palla ; di fronte a loro , a pochi metri ci sono due difensori che devono prendere posizione : il difensore più vicino alla palla va in pressione sul portatore , il compagno gli da copertura cercando di marcare "a distanza" l'attaccante senza palla ( posizionamento lungo la traiettoria avversario senza palla - porta o comunque nei pressi della stessa , in modo da frapporsi quando questi riceverà palla).


Analogamente al post precedente , si possono prevedere due step per questa esercitazione : prima con gli attaccanti che si passano la palla sul posto , poi in avanzamento con conclusione a rete.

Il terzo step , che è la naturale evoluzione dell'esercizio , è ovviamente il 2c2 con difensori attivi , magari prevedendo diverse posizioni di partenza per gli attaccanti in modo da stimolare i difensori rispetto a tutte le possibili situazioni che possono incontrare in situazione di gara.

Friday, July 24, 2009

Quale approccio alla tattica collettiva nel settore giovanile? L'individuo ( e il suo pensiero tattico ) sempre al centro.

Chiuso il sondaggio sui fuoriquota nelle categorie dilettantistiche , ne propongo subito un altro che riguarda l'approccio all'insegnamento dei principi di tattica collettiva in fase di possesso palla nel settore giovanile.

I due approcci opposti rispetto ai quali ho chiesto di prendere posizione sono sostanzialmente due :

1) l'approccio orientato alla soluzione ( solution-oriented ) ( passatemi i termini , presi a prestito dalla mia formazione ingegneristica più che da un corso di scienze motorie ! ) , che per brevità ho definito analitico , che consiste nell'indicare ai ragazzi movimento per movimento quello che dovrà essere lo sviluppo del gioco. L'esercizio principe di questa metodologia è la partita 11c0 , dove la squadra prova gli sviluppi di gioco in assenza di avversari. Il rischio di questo approccio è , secondo me , che i giocatori diventino dei burattini manipolati filo per filo dall'allenatore. Il pensiero tattico individuale è quasi annullato , il ragazzo si limita a mettere in pratica quanto proposto ( o imposto? ) dal mister. Peccato che poi in partita ci siano anche gli avversari , che non sempre "sono d'accordo" nel far riuscire lo schemino tanto amato dal mister..

2) l'approccio orientato al problema ( problem-oriented ) , che ho definito per brevità approccio globale , che consiste nel proporre lo sviluppo di gioco desiderato come una soluzione ad un problema. Il metodo esalta la sequenza di processi che secondo me sta alla base di qualunque sport di squadra ( e anzi di qualunque sport che prevede la partecipazione di un avversario ) : a) percezione della situazione di gioco --> b) elaborazione della soluzione più opportuna --> c) realizzazione motoria della soluzione .

Ovviamente , per non essere troppo manicheo , ho anche previsto l'opzione 3 , ovvero un metodo misto che combini gli aspetti positivi del primo e del secondo approccio. A voi la parola.

Friday, July 3, 2009

La presa di posizione 5° parte : l'inferiorità numerica

Se le nozioni impartite nelle sedute di allenamento precedenti ( 1 , 2 , 3 e 4 ) sono state recepite correttamente , insegnare ai ragazzi come prendere posizione in situazione di inferiorità numerica dovrebbe risultare abbastanza intuitivo. Consideriamo ad esempio la situazione di inferiorità più semplice , il 2c1 :

1) c'è un portatore di palla , solitamente in guida della palla fronte alla porta , e si è imparato come affrontarlo

2) c'è un giocatore non in possesso palla ( più di uno nel caso di 3c1 ) , che sarà oggetto di un potenziale passaggio. Nelle sedute precedenti si è spiegato anche come affrontare un avversario senza palla :

2a) se la palla è vicina e il rischio di un passaggio è concreto , posizionarsi sulla traiettoria avversario-porta orientandosi in modo da vedere contemporaneamente palla e avversario
2b) se la palla si trova sul lato forte e l'avversario sul lato debole si può anche stringere verso il lato forte , a patto di tenere una posizione che permetta di portarsi lungo la traiettoria avversario-porta quando questi riceverà palla ( ad esempio con un cambio di gioco ).

E' chiaro che in condizione 1c2 stringere verso la palla diventa fondamentale : il portatore è l'attaccante più pericoloso e quindi deve essere l'oggetto principale di attenzione, ma si deve comunque tenere presente la posizione del giocatore senza palla. Si dovrà essere in grado:

a) di intercettare il passaggio

oppure

b) di trovarsi sulla traiettoria fra la porta e il nuovo portatore di palla, in caso di passaggio riuscito.

Vediamo di tradurre quanto detto finora in qualche esercitazione , che scopriremo potranno rivelarsi anche uno straordinario insegnamento di tattica collettiva in fase di possesso palla , utile ad aprire la mente ai ragazzi anche su concetti quali l'ampiezza , lo sfruttamento della superiorità numerica , la sovrapposizione , il taglio , ecc ecc

Esercitazione 1. 2c1 con difensore passivo. A centrocampo si posizionano due attaccanti , di cui uno in possesso palla ; di fronte a loro , a pochi metri c'è un difensore che deve prendere posizione coprendo lo specchio della porta al portatore di palla orientandosi in modo da vedere anche l'attaccante senza palla. Ad ogni passaggio fra i due attaccanti il difensore si riposiziona interponendosi alla porta rispetto al portatore di palla. Per questo stesso esercizio si possono prevedere due step :

1° step) passaggi sul posto fra gli attaccanti. La situazione è chiaramente molto semplice , ma permette al difensore sia di comprendere l'esercizio sia di valutare la giusta distanza da tenere. Detta P la porta A1 il 1° attaccante e A2 il secondo attaccante , per ovvie considerazioni geometriche è chiaro che se A1 e A2 giocano stretti ( figura 1 ) il difensore potrà tenere una distanza più ravvicinata riuscendo ugualmente a spostarsi fra le traiettorie A1-P e A2-P ad ogni passaggio. Se invece A1 e A2 giocano più larghi ( figura 2 ) la distanza da tenere sarà maggiore , perché avvicinarsi troppo al portatore significherebbe essere tagliati definitivamente fuori in caso di passaggio. Già questo 1° step dovrebbe essere un suggerimento per gli attaccanti sui vantaggi di dare ampiezza al fronte di attacco.
Figura 1

Figura 2


2° step) dopo alcuni passaggi sul posto gli attaccanti cominciano ad avanzare continuando a passarsi la palla. Arrivati nei pressi dell'area , se il portatore di palla ha lo specchio della porta libero conclude a rete.


Esercitazione 2 : 2c1 con difensore attivo : si lasciano gli attaccanti liberi di muoversi e mettere in difficoltà il difensore come credono. Queste esercizio è anche un test sul grado di maturazione tattica dei propri attaccanti : se continueranno a muoversi paralleli , senza neanche allargarsi , il difensore potrà avere vita facile a coprire costantemente lo specchio della porta. Se invece gli attaccanti posseggono un minimo di pensiero tattico , per il difensore sarà molto molto dura.

Nel caso in cui le capacità tattiche degli attaccanti siano limitate , sarà il caso di proporre alcuni suggerimenti per mettere in difficoltà il difensore. La prospettiva si ribalta e , dal punto di vista degli attaccanti , la questione diventa come mettere più in difficoltà possibile un difensore in situazione 2c1.

suggerimento 1 : allargare il fronte di attacco ( ampiezza ). I due attaccanti devono allontanarsi via via che si avvicinano alla porta , magari con l'ausilio di una fila di cinesini che funga da riferimento. Noteranno immediatamente come il riposizionamento del difensore sia via via più difficile , fino a che avranno lo specchio della porta libero per un tempo sempre maggiore.


suggerimento 2 : puntare il difensore per il passaggio o il dribbling. Nel 1° step dell'esercizio 1 abbiamo scritto che il difensore , per temporeggiare sul portatore e potersi riposizionare in caso di passaggio , ha interesse a mantenere fra sé e l'attaccante una certa distanza ( almeno finché , essendosi avvicinato troppo alla porta , non decida di tentare il contrasto e quindi il recupero della palla ). E' quindi interesse dell'attaccante puntare il difensore per ridurre questa distanza : se mentre il portatore punta l'altro attaccante si allarga , il tentativo di temporeggiamento del difensore fallisce e questi si vede costretto a tentare o il contrasto sul portatore di palla o l'intercetto dell'eventuale passaggio. Con un minimo di reazione e anticipazione delle mosse del difensore , il portatore di palla potrà scegliere se mandare in porta il compagno con un passaggio ( il difensore non fa più in tempo a recuperare ) oppure se dribblare il difensore ed andare in porta personalmente.


suggerimento 3 : sovrapposizione. Il portatore di palla serve il compagno e si sovrappone passandogli alle spalle. Per il difensore questa situazione può essere particolarmente difficile , perché se il giocatore senza palla si sovrappone all'esterno , per poter coprire entrambe le soluzioni ( portatore e attaccante senza palla ) il difensore rischia di farsi portare verso l'esterno , magari leggermente ma di quel tanto che basta per il portatore per trovare lo specchio della porta o per superare il difensore in dribbling.


suggerimento 4 : taglio. E' la situazione opposta all'ampiezza del suggerimento 2 , anche se si tratta di una scelta consapevole e non di una carenza tattica. L'attaccante senza palla , anziché allargarsi , stringe quasi a puntare il difensore per poi ricevere palla dalla parte opposta. Il taglio può avvenire:

a) dietro al difensore , che sarà in difficoltà perché non riuscirà a vedere contemporaneamente palla e avversario
b) davanti al difensore , che in questo caso va in difficoltà perché fra lui e il portatore di palla si trova per un istante anche l'altro avversario , che esercita quindi qualcosa di simile ad un "blocco" , permettendo al portatore di andarsene in porta palla al piede.

In entrambi i casi un'ulteriore arma a disposizione del difensore ( se si tratta di un 2c1 vero e proprio e non vi sono altri difensori che stanno recuperando in altre zone del campo ) può essere il fuorigioco : se il portatore ritarda il tempo del passaggio o l'attaccante senza palla taglia direttamente in profondità e non con un movimento "ad L" o a mezzaluna , avanzando un istante prima del passaggio il difensore può mettere l'attaccante in offside.

Per gli attaccanti , questa possibilità è uno stimolo a smarcarsi e a passare la palla ( o eventualmente dribblare ) con i tempi giusti.
Terminiamo le esercitazioni proposte eliminando ogni vincolo e facendo giocare liberamente i ragazzi come nel contesto di gara.

Esercitazione 3: minipartite 2c1 con giocatore jolly. : si compongono squadre di 2 giocatori ciascuna e per ciascun campo di gioco si prevede la presenza di un giocatore jolly che gioca con la squadra in possesso di palla. Uno dei due giocatori per ciascuna squadra svolge il ruolo del portiere : terminata l'azione avversaria il giocatore che svolgeva il ruolo di portiere diventa attaccante e chi ha fatto il giocatore di movimento diventa portiere. Se il difensore conquista palla senza che l'azione termini , si effettua immediatamente la transizione cercando di andare in goal con l'appoggio del giocatore jolly.

In figura è mostrata anche una possibile soluzione "logistica" per la creazione dei campi di gioco : uno più ampio con porte grandi ottenuto prolungando l'area di rigore , due più piccoli laterali ricavati nello spazio che va dalla linea dell'area di rigore al fallo laterale. L'obiettivo è quello di far eseguire un elevato numero di azioni 2c1 variando spazi e situazioni , per far maturare esperienza tattica e motoria che i ragazzi potranno riutilizzare nei diversi contesti di gara.