Friday, May 2, 2008

Un campione per un fondamentale : la veronica ( o roulette ) di Monsieur Zidane

Riprendo la rubrica un pallone per un fondamentale con Zinedine Zidane e la "sua" veronica o roulette.


La veronica è un gesto che si vede abbastanza di rado nel calcio d'elites , ancora meno fra i dilettanti e quasi mai nei nostri settori giovanili. Per questo si presta a mettere in luce due errori che secondo me sono piuttosto comuni nella didattica del dribbling ( o almeno lo sono stati per gli allenatori che ho avuto nel settore giovanile ) :

1) si tende a pensare alla finta e al dribbling come capacità innate , che si apprendono direttamente in situazione , trascurando l'analicità e l'approccio sistematico che invece è riservato ad altri gesti tecnici. Questo articolo apparso sul notiziario del settore tecnico è la conferma che questa visione è ancora molto diffusa : a Gennaio 2006 non esisteva ancora una categorizzazione sistematica e una nomenclatura univocamente condivisa delle finte , come invece esiste da decenni per tutti gli altri gesti tecnici. La veronica dimostra proprio che alcune finte non vengono spontanee durante l'1c1 , a meno che non si sia prima appreso e perfezionato il movimento in assenza di avversario ; in compenso si tratta di un gesto relativamente semplice , cioè si imprime facilmente nella memoria dopo un numero non eccessivo di ripetizioni. A questo proposito , una novità che ho pensato di introdurre nella programmazione della stagione per gli esordienti del prossimo anno è di sfruttare per questo scopo il pre-riscaldamento , ovvero quella fase durante la quale si attende che tutti i ragazzi si siano cambiati e che l'allenatore abbia preparato il setting della seduta : affrontando una finta diversa ad ogni mesociclo , i ragazzi sanno che possono ( e devono ) impiegare il tempo che trascorre dall'uscita degli spogliatoi all'inizio dell'allenamento vero e proprio a provare liberamente la finta della settimana. Otterrei così il duplice scopo di affrontare durante l'arco dell'anno quasi tutte le finte catalogate nell'articolo di cui sopra e di risparmiare tempo prezioso all'interno delle sedute vere e proprie per l'esecuzione situazionale; veniamo così al secondo aspetto:

2) nell'esecuzione situazionale della finta (1c1 , 2c1 , ecc ) , che invece trova ampio spazio nelle sedute di allenamento sin dalla scuola calcio , si dovrebbe rproporre per ciascuna finta una o più situazioni di gioco in cui essa risulti redditizia , così che ritrovando lo stesso contesto in partita il ragazzo possa associare immediatamente al problema (situazione) la soluzione (finta e dribbling); ho sottolineato il termine immediatamente perché mi è capitato di leggere ultimamente il libro di R.Capanna , Allenare Oggi Le Quattro Regole d'Oro , in cui si afferma che secondo recenti ricerche di alcuni neuroscenziati se lo stimolo creato da una situazione di gioco ricalca abbastanza fedelmente un contesto già affrontato e risolto in precedenza , la programmazione del gesto motorio in reazione allo stimolo avviene senza che vengano sollecitate le aree cognitive. Avrò modo in seguito di riaffrontare questo argomento , per ora mi preme sottolineare che la veronica si presta molto bene ad esemplificare questa seconda questione relativa alla didattica del dribbling : c'è una particolare situazione , che viene mostrata nel video al minuto 1:30 e che Zidane spiega chiaramente al minuto 1:20 , in cui la veronica può risultare la soluzione ottima al problema; è il caso in cui la palla è "contesa" a metà strada fra attaccante e difensore ( perché il primo se la è allungata in guida della palla o semplicemente perché vi si è trovata dopo un rimpallo) , tanto da indurre il difensore a tentare l'intercetto ("pensi di poter prendere il pallone e quindi vieni in avanti" dice Zidane all'intervistatore che si improvvisa difensore ) ; la veronica è ottimale perché permette all'attaccante di anticipare l'intervento del difensore , richiamare rapidamente la palla verso la propria sfera di competenza , proteggerla interponendo il corpo e superare il difensore senza che la palla sia mai scoperta ( durante l'intera rotazione fra difensore e attaccante c'è sempre di mezzo il corpo di quest'ultimo ). In molte altre situazioni , specialmente quando il portatore di palla ha saldamente il possesso della stessa e non si tratta quindi di una situazione di palla "contesa" , tentare una veronica può risultare addirittura controproducente .. perché rispetto ad altri dribbling si rischia di perdere il contatto con la palla.

Per chiudere l'argomento , a dimostrazione che in fondo la veronica non è un'esclusiva di Zidane ma è invece possibile vederla anche in una modesta partita di un campionato provinciale , a patto che il gesto sia stato memorizzato (punto 1) e che si sia in grado di riconoscere la situazione di gioco in cui può essere redditizia (punto 2) , eccola eseguita da Eg.M. contro la Castelfrettese , proprio nella situazione di gioco descritta poche righe sopra :