Monday, March 24, 2008

Insegnare la copertura reciproca ai più piccoli? E' sufficiente un accorgimento logistico

In questo fine settimana sono andato ad assistere ad alcune partite del torneo di Filottrano categoria esordienti : ne approfitto per fare i complimenti ai nostri '95/96 che , pur classificandosi al penultimo posto causa un palese strapotere fisico degli avversari , hanno strappato applausi al pubblico presente per la capacità di giocare sempre la palla senza mai buttare via il pallone ( altrettanto non può dirsi di alcune squadre che pure sono arrivate nelle prime posizioni ).

Se ce ne fosse bisogno mi sono ulteriormente convinto di quanto nella fascia d'età 11-15 anni la differenza nei risultati la facciano pochi elementi in anticipo di crescità rispetto agli altri , che possono prendere palla a metà campo e arrivare con azione personale soli davanti al portiere). Se non si dispone di difensori altrettanto veloci e fisicamente sviluppati risulta difficile arginare tali individualità ; addirittura impossibile se , come è probabile nella categoria esordienti , i ragazzi non padroneggiano pienamente forme di collaborazione difensiva quali il raddoppio e la copertura reciproca.

Mi è venuto quindi in mente il seguente esercizio , anche se più che un esercizio si tratta di una diversa organizzazione logistica degli esercizi 1c1 : per quanto riguarda la fase analitica dell'insegnamento della finta e del dribbling , in cui il difensore svolge un ruolo passivo , sono solito far eseguire gli esercizi a coppie in ordine sparso per il campo ( soprattutto nella fase di riscaldamento ). Perché non svolgere invece l'esercizio a terne , con i difensori che , una volta superati , vanno a coprire nuovamente la porta alle spalle del compagno?




Soprattutto nelle categorie pulcini ed esordienti , in cui le esercitazioni 1c1 sono svolte molto di frequente , la continua ripetizione di questo movimento permetterebbe di imprimerlo nell'esperienza tattico-motoria senza dover svolgere sedute specifiche sul raddoppio e sulla copertura , che risulterebbero troppo precoce in queste categorie.

Saturday, March 22, 2008

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti i lettori del blog e alle loro famiglie
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Tuesday, March 18, 2008

Perché si perde il possesso palla , 2° puntata : la cultura del passaggio

Nella prima "puntata" di questa serie di post ho citato come una delle cause della perdita del possesso palla la scarsa "cultura del passaggio". Avrei potuto parlare semplicemente di "precisione del passaggio" o "attenzione nel passaggio" , ma queste sono a mio parere delle conseguenze : a monte sta un atteggiamento mentale , un approccio al gesto tecnico che riesco a definire solo come "cultura del passaggio" ( per fare un parallelo , riuscireste a definire in altri termini quella che viene definita "cultura dello sport"? E' possibile ridurla al solo fair play o al sano agonismo? ).

Tale approccio presuppone la consapevolezza che affinché si possa mantenere il possesso , non è sufficiente servire il compagno , ma è necessario metterlo nelle condizioni ideali per mantenerlo :

1) un giocatore con la cultura del passaggio sa che trasmettere la palla è anzitutto un gesto di altruismo e di fiducia nel compagno , nelle cui mani ( o meglio , nei cui piedi ) si affida il proprio destino ( calcistico , si intende! ) e quello della squadra e quindi si mette nei suoi panni , lo serve nel modo migliore perché possa riceverla , controllarla ed eventualmente proteggerla;

2) un giocatore con scarsa cultura del passaggio interpreta la trasmissione della palla come uno scaricabarile ( "la palla ti è pervenuta , in un modo o nell'altro , ora sono affari tuoi e posso ritenere concluso il mio compito" ( o sarebbe meglio dire "il compitino");

La differenza sta tutta in quel "in un modo o nell'altro" : spesso il ragazzo che riesce a far pervenire palla al compagno pensa di avere assolto a pieno al proprio compito , invece quel passaggio contiene in nuce le cause che porteranno alla perdita del possesso nel giro di pochi istanti , perché :

1) è stato eseguito con forza sproporzionata rispetto alla distanza del compagno
2) è stato eseguito alzando la palla da terra , nonostante non vi fossero fra i due ostacoli che giustificassero la traiettoria aerea
3) è stato eseguito con la palla che rimbalza in modo irregolare , mentre bastava accompagnarla con l'arto calciante per farle assumere una triaiettoria il più possibile regolare
4) è stata passata palla ad un compagno marcato nella direzione dell'avversario , invece che "ad allontanarsi" dallo stesso
5) è stato eseguito verso compagni in inferiorità numerica quando vi erano soluzioni alternative in zone di superiorità
6) è stato eseguito sulla corsa mentre il compagno era fermo oppure è stato servito sui piedi un compagno che stava correndo e si aspettava la palla sullo spazio
7) è stato eseguito "con il giro sbagliato" ( ad esempio un passaggio lungo la linea laterale destra eseguito di interno sinistro o esterno destro )

Tornando all'esercizio di possesso palla di inizio stagione descritto nel post precedente , è importante interrompere l'azione ogni volta che si perde il possesso palla per il presentarsi di una di queste situazioni ed evidenziare la relazione causa-effetto ; è chiaro che il continuo spezzettamento dell'azione può essere praticato in una fase iniziale , ma è poi scarsamente tollerato dai ragazzi: una volta chiari i concetti e stabilito un dizionario condiviso sono sufficienti poche parole perché l'allievo capisca di essere caduto in uno degli errori sopra esposti; io ad esempio distinguo fra "favori" e "dispetti" : un passaggio eseguito nei 7 modi sopra descritti è chiaramente un dispetto , mentre un passaggio che mette il compagno nelle condizioni ideali di ricevere la palla e mantenerne il controllo è un "favore".

Qui è possibile scaricare la prima seduta di allenamento della preparazione di quest'anno , in cui appunto abbiamo affrontato questi temi.

Wednesday, March 12, 2008

Perché si perde il possesso palla? ( 1° parte ).

Il campionato "ordinario" sta terminando e da questa settimana abbiamo diviso i giovanissimi ('93/'94) e gli allievi ('91/'92) creando un unico gruppo '92/'93 , che andrà ad affrontare il torneo allievi 2° fascia : d'ora in poi i '94 si allenaranno coi '95 ed i '91 con gli '89/'90.

Gli allenamenti saranno tenuti dal sottoscritto e dal mister degli allievi : entrambi ci siamo trovati di fronte nuovi elementi ( dei '92 che hanno disputato quest'anno il campionato allievi , solo 2 erano con me nei giovanissimi dello scorso anno ) e abbiamo concordato che questa settimana servirà per valutare la situazione di partenza , sulla quale impostare la programmazione , oltre che per conoscerci reciprocamente per quanto riguarda i metodi di allenamento di ciascuno.

Personalmente , quando mi trovo di fronte ad un nuovo gruppo , il primo esercizio che propongo è un semplice possesso palla su ampi spazi , prima a tocchi liberi e poi a 2 tocchi , con l'obiettivo di raggiungere almeno 10 passaggi consecutivi.

Il motivo è presto detto : se l'obiettivo dei 10 passaggi viene raggiunto spesso , ha senso inserire sin da subito nelle sedute di allenamento situazioni di gioco e partite a tema per la tattica collettiva ; se la squadra non è in grado di inanellare più di 5-6 passaggi consecutivi è illusorio pensare di poter insegnare proficuamente i principi di tattica collettiva : è invece il caso di rimuovere le cause di questo impedimento e insistere maggiormente sulla tecnica e sulla tattica individuale.

Nella mia pur breve carriera mi sono trovato quasi sempre nella seconda situazione ( se non altro perché ho sempre allenato esordienti o giovanissimi "misti" , cioè con ragazzi appena usciti dalla categoria esordienti , senza avere mai a disposizione lo stesso identico gruppo per 2 anni consecutivi, come può succedere nelle società più grandi dove i gruppi sono divisi per annate ) e ho potuto osservare che i motivi degli scarsi risultati nel possesso palla sono quasi sempre gli stessi :

1) scarsa "cultura del passaggio" ( nel prossimo post spiegherò cosa intendo con questa locuzione apparentemente un po' oscura )
2) poco smarcamento o smarcamento sbagliato nei parametri "come" , "dove" (ampiezza o profondità) , "quando" ( contatto visivo e palla giocabile )
3) tendenza a giocare "a testa bassa" e scarsa visione periferica
4) scarsa protezione della palla
5) errori nella ricezione : tecnici e tattici ( ricezione orientata )
6) scarsa lettura delle dinamiche del gioco e delle traiettorie : traiettorie di corsa dei compagni ( passaggio sull'uomo quando la palla andrebbe servita sullo spazio e viceversa passaggio sullo spazio quando il compagno è fermo o fa un movimento sul corto per chiedere palla sui piedi ) , traiettorie della palla
7) tendenza a concentrarsi in una zona del campo senza sfruttare tutti gli spazi a disposizione

Ciascuno di questi punti meriterebbe una trattazione separata , tante sono le cose che ci sarebbero da dire , perciò spezzerò questo argomento in più post. Alla prossima puntata.

Friday, March 7, 2008

Gli esercizi di De Bellis gratis su youtube

Youtube è veramente una fonte inesauribile di informazioni per allenatori in cerca di ispirazione , quindi ne approfitto spesso quando ho occasione di navigare un po' in internet; ieri sera mi ero messo a cercare qualche esercizio interessante sulle capacità coordinative ( a proposito : in inglese si chiamano "coordinative skills" o "coordination skill"?) : con mia grande sorpresa , ho trovato una serie di video degli allenamenti di una squadra turca che ripropongono tali e quali tutti gli esercizi proposti nel DVD di Roberto De Bellis Esercitazioni per l’adattamento e la trasformazione del gesto calcistico attraverso la variazione dello stimolo. Da una rapida ricerca su ho scoperto che l'allenatore è Hikmet Karaman e la squadra dovrebbe essere l'Ankaraspor ( ex squadra , mi pare di aver capito , visto che sembra sia stato esonerato ) : qui potete trovare tutti i video in oggetto.

Che il libro fosse molto apprezzato e che i suoi esercizi avessero iniziato a circolare mi era noto , ricordo ad esempio di averne visti alcuni opportunamente rimodulati quando durante il corso di allenatore di base siamo andati ad assistere agli allenamenti degli juniores nazionali della Maceratese.

Il problema è però , appunto , la capacità di rimodularli da parte di ciascun allenatore per adattarli alle proprie esigenze , che del resto è l'auspicio formulato dallo stesso De Bellis al termine del DVD: qui invece sono semplicemente riproposti tali e quali e per di più pubblicati su internet come se si trattasse di contributi originali. Non penso ci siano gli estremi legali per la violazione del copyright , perché in fondo si tratta delle riprese dell'allenamento di una squadra di calcio e non è reato riproporre gli esercizi trovati su un libro o su un DVD ( anzi , i libri e i DVD si comprano proprio per quello ). Certo la scelta di pubblicarli su youtube , senza citare la fonte e attribuendosene in qualche modo la paternità , lascia per lo meno un po' perplessi.

Per quanto mi riguarda , ho sempre cercato di interpolare questo genere di esercizi ( ad esempio skip su over bassi o su cerchi , magari alternati a rotazioni delle braccia ) all'interno delle esercitazioni tecnico-tattiche , soprattutto per allenare la capacità di reazione motoria.

Eccone un esempio:

ESERCIZIO per allenare la conclusione in condizioni di pressione temporale

Si dispongono una serie di 5-6 over bassi ( o di cerchi ginnici o la combinazione di entrambi ) immediatamente fuori dall'area di rigore. L'allenatore si colloca sul dischetto di rigore con un pallone : quando calcio la palla verso gli over l'allievo inizia ad eseguire gli skip e deve terminarli prima che arrivi la palla : una volta uscito dagli ostacoli deve calciare di prima in porta.


Il "segreto" dell'esercizio sta nel calciare la palla più o meno forte a seconda del grado di difficoltà che si vuole dare all'esercizio : calciando piano l'allievo avrà a disposizione due o tre passi di rincorsa prima di concludere. Calciandola più forte dovrà tirare di prima non appena messo il piede di appoggio fuori della serie di ostacoli. In entrambi i casi , per poter calciare di prima , dovrà programmare il gesto motorio prima di uscire dalla serie di ostacoli , mentre sta eseguendo gli ultimi 2-3 skip , e questo ripropone un contesto molto simile a quello di gara : in area può capitare ad esempio che l'attaccante sia a contatto con un avversario o stia osservando il piazzamento del portiere o dei compagni. In tutti questi casi , se vuole poter calciare di prima intenzione , deve pianificare il gesto tecnico mentre sta svolgendo altri "compiti".

VARIANTE : quando l'esercizio è stato appreso e si vuole aumentare la difficoltà , oltre a passare la palla con una forza tale da obbligare l'allievo a calciare non appena mette il piede di appoggio fuori dagli ostacoli , si può prevedere la presenza di un portiere che quando mancano ancora un paio di skip si sposti verso uno dei due pali. L'allievo dovrà tirare di prima verso il palo lasciato libero.

Già lo scorso anno portai l'esempio di benefici evidenti che questo genere di esercizi avevano portato ai miei ragazzi : lo feci in questo post e ne approfitto per riproporre il video del goal di T.B. che ricalca in modo chiarissimo questo esercizio.