Tuesday, October 14, 2014

Le nostre parole chiave / giovanissimi Jesina Calcio 2014/2015 - 2° parte : le parole chiave spaziali

Come spiegato nel post precedente , le parole chiave "spaziali" descrivono una porzione di campo , proprio come il castello , la zona di costruzione , la zona cieca e le fasce definite da Massimo De Paoli .

A mia volta ho però scelto di apportare qualche modifica alla suddivisione "classica" : le fasce le chiamamo "ampiezza" , perché richiamano immediatamente il concetto di "aprire" o "andare in ampiezza" che definirò nel post dedicato alle parole chiave "situazionali".

Delle due linee che delimitano il "castello" di De Paoli, quella dei difensori e dei centrocampisti avversari , ho scelto di focalizzare maggiormente l'attenzione dei ragazzi sulla linea difensiva.

Vorrei che i miei giocatori si abituino ad attaccare lo spazio "dietro la linea" ovvero la "profondità dietro la linea". Quindi anziché la "zona cieca" di De Paoli , ho circoscritto la forma di un cono che si apre a partire dalla porta. Il concetto che vorrei trasmettere è che , una volta ricevuta palla in quel cono si può concludere direttamente . E' la soluzione più pericolosa , quella da preferire se la disposizione degli avversari permette di arrivarci.

Meno pericoloso è concludere con un cross dalla fascia o da quella zona dietro la linea dei difensori che però esce dal cono suddetto. Da entrambe queste zone sarà necessario un ulteriore passaggio prima di concludere.

Ho quindi introdotto una ulteriore zona rispetto al metodo de Paoli che ho definito "ampiezza dietro la linea". Un giocatore che riceve palla in "ampiezza dietro la linea" ha già in qualche modo aggirato la linea difensiva e deve solo rimettere in mezzo l'ultimo passaggio per qualche compagno che possa concludere a rete.

Ancor meno pericoloso per gli avversari è invece un cross eseguito dalla semplice "fascia" senza aver ricevuto palla oltre la linea. Si tratterà del classico "cross" , che sia dalla tre/quarti campo o dal fondo campo con la linea difensiva schiacciata dentro l'area , senza cioè che vi siano spazi da attaccare alle spalle.

Volendo riassumere quanto espresso si può usare il concetto definito dagli anglosassoni "killer pass" o "ultimo passaggio" : se riesco a mettere un compagno in "profondità dietro la linea" questi è già nelle condizioni di concludere a rete e trattasi di "killer pass". Se invece metto palla al compagno "in ampiezza dietro la linea" non si tratta di "killer pass" in quanto sarà necessario un ulteriore passaggio prima di mettere qualche compagno in condizioni di concludere.



Se il focus è quindi sulla linea difensiva , quello che de Paoli definisce castello sarà per i miei giocatori lo spazio "davanti la linea" o "di rifinitura" : lo scopo è abituarli a pensarla come la zona da conquistare per "rifinire" l'inserimento in profondità , il "killer pass" ( magari un "filtrante" secondo una parola chiave collaborativa che definirò nel prossimo post ) .

Il concetto che vorrei trasmettere è che è molto più faticoso ( ma altrettanto più "soddisfacente" ) servire un inserimento "dietro la linea" con una "rifinitura" che con un lancio dalla "zona difensiva" o "di costruzione" , soluzione comunque da non condannare se frutto di una precisa scelta tattica dell'allievo che vede la difesa avversaria disposta male, tale da permettere l'immediato attacco della profondità anche con un lancio.

Il termine utilizzato per la zona prima dei centrocampisti avversari è invece indifferente : zona "di costruzione" va benissimo perché rende l'idea della zona dove inizia l'azione manovrata , che come detto sopra deve essere nel settore giovanile la regola e non l'eccezione.