Wednesday, October 8, 2008

Il ricorso alle parole chiave per stabilizzare l'apprendimento

Uno dei tanti meriti che va riconosciuti a Massimo De Paoli è quello di aver proposto l'idea di parole chiave condivise fra allenatore e giocatori per permettere una più facile e rapida comunicazione , in partita come in allenamento , grazie a un codice condiviso. La sua (meritata) considerazione fra gli allenatori di settore giovanile è ormai tale che le sue stesse parole chiave risuonano "domenicalmente" sui campi di ogni categoria : dal "castello" alla "zona di costruzione" per non parlare del "corto" o "lungo" per definire gli smarcamenti ad avvicinarsi o ad allontanarsi dal portatore di palla , che sono ormai un must anche fra gli allenatori di prime squadre.

Per quanto mi riguarda, come ho già ripetuto in altre occasioni, preferisco prendere quanto di buono c'è nelle proposte di De Paoli e adattarle al contesto della mia categoria ( che non è certamente quella dei giovanissimi nazionali dell'Inter! ), piuttosto che trasportarle tali e quali col rischio di vedermi guardare ad ogni seduta di allenamento da occhi strabuzzanti.

Di buono in questo caso c'è che le parole chiave , oltre a facilitare e rendere più immediata la comunicazione , permettono di "stabilizzare l'apprendimento" : permettono cioè di far si che almeno una parte dell'enorme flusso di informazioni con cui bombardiamo i ragazzi durante le sedute di allenamento ( spesso inconsapevolmente , ma basta calarsi solo un attimo nei loro panni per rendersene conto ) , resti in modo stabile nella memoria e nel pensiero tattico dei ragazzi.

Avevo già trattato questo aspetto in alcuni post passati , portando l'esempio del dualismo fra ampiezza e profondità: improntando la programmazione in modo che nel mesociclo tattico riguardante la profondità i ragazzi siano fortemente stimolati a vedere e attaccare lo spazio alle spalle della difesa avversaria , mentre nel mesociclo riguardante l'ampiezza siano stimolati a cercare la continua circolazione della palla da una fascia all'altra, il rischio è che parlando di ampiezza ci si dimentichi quanto detto a proposito della profondità e viceversa.

Ricorrendo invece a parole chiave che al termine del mesociclo riassumano il nucleo dell'obiettivo affrontato, esse potranno essere richiamate nei mesocicli successivi con l'effetto di un rapido e immediato riferimento a quanto si è appreso in precedenza.

Per fare qualche esempio , ecco l'associazione fra alcuni obiettivi della programmazione di quest'anno e alcune parole chiave ( che sono sempre del tipo alternativa1 vs alternativa2 perché si vuole sempre stimolare le capacità critiche dell'allievo e la sua capacità di scegliere la soluzione più adeguata in riferimento al contesto di gioco ):

1) obiettivo passaggio. Parole chiave favore vs dispetto. Con queste parole chiave si vogliono riassumere i seguenti insegnamenti: un passaggio va sempre effettuato con l’intenzione di mettere il compagno nelle migliori condizioni possibili per ricevere e proteggere o concludere; un passaggio effettuato con forza eccessiva o viceversa troppo debole , un passaggio effettuato con traiettoria aerea quando il compagno poteva essere servito con traiettoria rasoterra , un passaggio eseguito con rimbalzi irregolari sono esempi di “dispetti”. Un passaggio eseguito con la giusta forza , con traiettoria il più possibile regolare e compatibile con le dinamiche di movimento di compagni e avversari ( spazio/uomo ) è un “favore”.

2) obiettivo protezione della palla. Parole chiave palla coperta vs palla scoperta. Mediante queste parole chiave si vogliono riassumere i seguenti insegnamenti : in fase di possesso palla, fra palla e avversario si deve cercare di interporre il proprio corpo ( braccia e/o busto ) e la stessa ricezione va effettuata in questa prospettiva; in fase di non possesso palla dovranno avere chiaro che il contrasto va effettuato nel frangente in cui l’avversario scopre la palla , altrimenti per non commettere fallo è preferibile temporeggiare mantenendo comunque la protezione della porta.

3) obiettivo smarcamento. Parole chiave zona luce vs cono d'ombra. Mediante queste parole chiave si vogliono riassumere i seguenti insegnamenti: quando si è in fase di possesso palla e la stessa è nei piedi di un compango , bisogna rendersi visibili allo stesso portandosi “in zona luce” ed uscendo dalla marcatura dell’avversario il cui scopo è impedire le possibilità di passaggio ponendo il potenziale ricevente in “zona d’ombra”.

4) obiettivo dribbling. Parole chiave chiudi ed entra vs temporeggia e/o corri con lui. Mediante queste parole chiave si vogliono riassumere i seguenti insegnamenti : il difensore che si trova 1c1 con l'avversario in possesso palla deve decidere in base alla situazione di gioco se tentare il recupero della palla ( avversario con lo specchio della porta libero , situazione di superiorità numerica con compagno a copertura della porta) o viceversa temporeggiare e cercare di indirizzarlo in zone non pericolose del campo ( 1c1 in zona centrale lontana dalla porta , condizioni di inferiorità numerica ).

5) obiettivo triangolo dai e vai. Parole chiave passaggio sull'uomo vs passaggio sullo spazio. Mediante queste parole chiave si vogliono riassumere i seguenti insegnamenti : un compagno fermo o in corsa verso il portatore di palla va servito sui piedi , un compagno in corsa trasversale rispetto al portatore di palla va servito con una traiettoria compatibile con la sua velocità di corsa e con la presenza di avversari , in modo da non dover arrestare la propria corsa a causa dell'errata valutazione nel passaggio. Nel triangolod dai e vai , in particolare , sono riassunte entrambe queste forme di passaggio : il passaggio al giocatore perno ( che possibilmente si muove incontro al portatore ) è eseguito sull'uomo; il passaggio di ritorno è effettuato sullo spazio , solitamente alle spalle del difensore che si vuole tagliare fuori con l'uno-due.

6) obiettivo sovrapposizione e ampiezza : parole chiave attacca lo spazio vs chiuso , riparti. Mediante queste parole chiave si vuole riassumere l'insegnamento fondamentale della ricerca dello spazio su tutto il fronte del gioco. Se il giocatore in possesso palla si trova in una zona del campo in cui vi è spazio e/o superiorità numerica può tentare l'affondo in profondità per creare occasione da goal , se si trova in una zona ove non vi è spazio e/o si è in inferiorità numerica è preferibile ricominciare l'azione per cercare una zona del campo meno e/o peggio presidiata dai difensori avversari.

7) obiettivo sovrapposizione a 3 giocatori e interscambio: parole chiave smarcamento sul corto vs smarcamento sul lungo. I ragazzi devono capire quando smarcarsi in avvicinamento al portatore di palla ( sul corto ) e quando smarcarsi allontandosi dal portatore di palla ( sul lungo ). In particolare , in condizioni di parità o inferiorità numerica dovranno smarcarsi secondo direzioni opposte ( uno sul corto ed uno sul lungo , il cosiddetto interscambio ) per creare gli spazi.